Medici ex specializzandi/Question Time in Senato – Governo accelera per evitare infrazione dopo pronuncia Corte Ue: rimborsi triplicati
Massimo Tortorella (Consulcesi): «Segnale di svolta da parte della politica con l’impegno assunto dal ministro Messa in risposta al quesito posto dalla senatrice Sbrollini. Ora importante portare avanti le azioni e farsi riconoscere il diritto dai Tribunali dopo il chiaro input di Corte di Giustizia e Commissione Europea»
Roma, 21 giugno. – «Dal Governo è arrivato un segnale inequivocabile, ora è importante portare avanti la battaglia nei Tribunali per ottenere i rimborsi che saranno triplicati per effetto della presa di posizione della Commissione Europea sulla rivalutazione degli interessi monetari». È il messaggio di Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi, il network legale che da anni porta avanti con successo azioni collettive a favore dei medici ex specializzandi. Questi ultimi, durante il percorso di formazione a cavallo degli anni ‘80 e ’90, sono stati fortemente penalizzati dalla mancata e poi tardiva applicazione delle direttive Ue in materia da parte dello Stato italiano. Ma ora i tempi sembrano essere maturi per la svolta decisiva dell’annoso contenzioso, come confermato da una recente importante novità: la Cassazione, in ragione del carattere di novità delle argomentazioni proposte dai medici e dalla Commissione europea, con due distinte ordinanze interlocutorie (datate 20 aprile e 21 marzo) ha infatti ritenuto opportuno rimettere la causa sul ruolo affinché venga discussa in pubblica udienza, vista la rilevanza e la novità degli elementi interpretativi analizzati dall’ istituzione comunitaria.
Giovedì pomeriggio, nel corso del Question Time in Senato, il Ministro dell’Istruzione Maria Cristina Messa ha infatti dichiarato di voler «porre rimedio all’annosa vertenza dei medici ex specializzandi» e, in risposta all’interrogazione della senatrice di Italia Viva, Daniela Sbrollini ha assicurato che «il ministero dell’Università, assieme alle altre amministrazioni competenti, si muoverà per promuovere ogni utile iniziativa per risolvere la questione». L’Italia, come ha chiarito il ministro Messa, intende evitare il processo di infrazione da parte dell’Ue, e la senatrice Daniela Sbrollini, che ha promosso l’interrogazione, ha preannunciato battaglia in favore dei medici penalizzati.
La questione dei medici ex specializzandi riguarda migliaia di medici che non hanno ricevuto il corretto trattamento economico per il lavoro svolto durante gli anni di scuola post-laurea tra il 1983 ed il 2006. Le recenti novità arrivano dalla Corte di Giustizia europea, che con una sentenza del 3 marzo ha stabilito anche i medici che si sono iscritti prima dell’82 hanno diritto all’adeguata remunerazione e al risarcimento. Anche la Commissione europea si è espressa in merito stabilendo che la remunerazione debba comprendere anche la rivalutazione e gli interessi. «Questo aumenta di molto il risarcimento del danno. Anche in questo caso, si tratta di una tesi che affermiamo ormai da più di dieci anni e contro la quale erano andate molte sentenze delle corti dei giudici italiani» commenta Tortorella. «Noi continueremo a sostenere nei tribunali, ed in tutte le altre sedi possibili, questa battaglia di giustizia nei confronti di professionisti che si sono spesi per il nostro Paese e non ci fermeremo fino a quando non avremo restituito i soldi che spettano loro di diritto», commenta Tortorella.