Ottobre 30, 2017 By redazione Non attivi

Formazione dei medici e migrazione

«La formazione dei medici che si trovano ad avere pazienti immigrati è fondamentale oggi per riuscire a garantire effettivamente il loro diritto alla salute. La collaborazione tra il servizio pubblico e il privato sociale è la via giusta per fare accedere quante più persone, e in particolare i rifugiati, spesso portatori di grandi vulnerabilità, alla prevenzione, all’emersione e alla cura».

A parlare è Padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli di Roma, sede del secondo corso di Educazione Continua in Medicina “Salute e Migrazione curarsi e prendersi cura”, tenutosi tra il 19 ed il 22 settembre 2017.

Il corso fa parte del progetto “Sanità di Frontiera”, voluto dall’Osservatorio internazionale per la Salute (OIS) di cui è fondatore, tra gli altri, Massimo Tortorella, leader del Gruppo Consulcesi.

I 4 giorni di corso hanno visto avvicendarsi moltissime importanti personalità del settore medico, tra cui esponenti di Ministero degli Interni, Ministero della Salute, OIM, OMS, Save the Children, UNHCR, INMP, SIMM, Caritas, MSF, Croce Rossa Italiana, Istituto Superiore di Sanità, Centro Astalli, ASGI

(Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione). Le richieste di partecipazione sono state oltre 600, un successo se si pensa soprattutto alla delicatezza e sensibilità delle tematiche affrontate.

Sulla migrazione infatti, che se ne parli politicamente o culturalmente, esistono pareri contrastanti spesso forti, a volte violenti che non ci danno modo di comprendere appieno come affrontare la “questione”, soprattutto in termini medici.

Ciò che è importante sapere e dunque riconoscere è che il migrante arriva a seguito di un lungo viaggio a cui spesso molti non sopravvivono, ed arriva con un bagaglio psico-fisico compromesso e soprattutto complesso. Saper come gestire tale difficoltà è importante al fine di superare le barriere culturali che ci imponiamo, creando invece consapevolezze, ponti e nuove risorse. Non è un caso che ad avallare il progetto Sanità di Frontiera di OIS, ci sia il Santo Padre, Papa Francesco, motivo di grande orgoglio per lo stesso Massimo Tortorella e Consulcesi, gruppo che ha attivato tra le altre cose un corso FAD (formazione a distanza), per consentire a tutti i medici di completare il proprio percorso formativo in tema di migrazione.